Calcio e Finanza
·31. Juli 2025
DL Sport, il Governo tira dritto in Senato nonostante i dubbi del Quirinale

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·31. Juli 2025
Il decreto sport fa salire la tensione tra Quirinale e Palazzo Chigi. Al centro di quello che si profila come un vero e proprio braccio di ferro è, in particolare, la decisione di procedere con un decreto legge, strada su cui il Colle avrebbe sollevato diverse perplessità. Non solo, a finire nel mirino, è poi una norma che consente a Sport e Salute (società controllata dal governo) di essere presente nei comitati delle manifestazioni sportive che godono di contributi pubblici oltre i 5 milioni di euro.
Gli occhi sono ora puntati su Palazzo Madama dove l’intenzione dell’esecutivo, resa chiara dal ministro Abodi, è quella di andare avanti con il testo approvato alla Camera e quindi senza modifiche. La tabella di marcia potrebbe anche subire una accelerazione facendo arrivare il testo in Aula già lunedì per l’approvazione, in attesa poi delle mosse del Quirinale.
L’idea che il presidente della Repubblica non firmi e rinvii il testo in Parlamento è tra le ipotesi così come quella (più morbida) che invece il testo venga approvato, ma accompagnato da una lettera con dei richiami. Le intenzioni di Palazzo Chigi, raccontano dalla maggioranza, sono quelle di andare avanti con il decreto votato dalla Camera.
L’argomento pare non sia stato discusso nell’ultima riunione del Consiglio dei ministri in cui invece a fare la voce grossa, raccontano diversi presenti, sarebbe stato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. L’esponente di FdI ha richiamato i ministri ad essere più presenti in Aula: «Il Parlamento viene prima di tutti», ha messo in chiaro Ciriani chiedendo ai titolari dei dicasteri di seguire il percorso dei provvedimenti nelle aule parlamentari.
Intanto chi si è presentato a Palazzo Madama è il ministro dello Sport Andrea Abodi per confermare l’intenzione dell’esecutivo, dopo una serie di «interlocuzioni istituzionali», di procedere con il decreto sport senza modifiche. Quindi nessuna modifica all’articolo 9 quater (aggiunto a Montecitorio) che estende il meccanismo della presenza di Sport e Salute a tutti i grandi eventi sportivi che godranno di finanziamenti statali superiori a 5 milioni. Una norma che rendeva erga omnes quella riguardante le Atp Finals di Torino.
Bocciati in commissione tutti gli emendamenti che prevedevano delle modifiche e nessuna intenzione di venir meno all’idea di procedere tramite decreto legge: «Riteniamo – ha spiegato sempre Abodi – che lo strumento sia coerente con le finalità e l’urgenza dell’evento». Per l’approdo in Aula manca solo il parere sulle coperture da parte della commissione Bilancio.