Calcio e Finanza
·27. Juni 2025
Cessione Monza, l'AD di Fininvest Pellegrino: «Lavoriamo per firme a stretto giro»

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·27. Juni 2025
Nella giornata di ieri Fininvest ha chiuso il proprio bilancio 2024 che ha riportato una crescita sia sul fronte ricavi che dividendi per la famiglia Berlusconi.
Sul tavolo della holding c’è da qualche settimana anche la cessione del Monza, che nel frattempo è stata svalutata da Fininvest, con relativa perdita di utile della capogruppo Fininvest SpA che è passato da 101 milioni a solamente 3 milioni (va inclusa anche la donazione da 60 milioni alla Fondazione Doris come da ultime volontà di Silvio Berlusconi), vista anche la retrocessione del club in Serie B in questa stagione. La società brianzola sembra essere sempre più vicina al passaggio di consegne, come raccontato dall’amministratore delegato di Fininvest, Danilo Pellegrino.
«Abbiamo comunque distribuito 100 milioni di dividendi – ha esordito Pellegrino –. Pensiamo sia corretto premiare gli azionisti in base all’andamento operativo delle nostre società, indipendentemente da componenti una tantum come l’impairment legato al Monza. La nostra solidità finanziaria ci consente di farlo. Cessione? Non commentiamo i nomi. Posso solo dire che siamo vicini a chiudere un accordo e, non appena sarà definito, sarà comunicato ufficialmente».
«Per Silvio Berlusconi il Monza era prima di tutto passione. Ha creduto nel progetto e ne ha ricevuto grandi soddisfazioni. Era stato lui stesso ad avviare il processo di ricerca di un partner in grado di sostenere il club. In questi anni Fininvest ha investito quasi 300 milioni, portando il Monza per la prima volta in Serie A. Tuttavia, come accade per qualsiasi azienda, abbiamo il dovere di valutare costantemente la sostenibilità degli investimenti», ha concluso Pellegrino.
Per quanto riguarda, invece, altri investimenti di Fininvest, si guarda con attenzione all’evoluzione della situazione Prosiebensat in Germania: «Oggi il mondo della televisione ha bisogno di campioni su scala continentale. Solo in questo modo si può contrastare la concorrenza – spesso sleale – delle grandi piattaforme globali. È la visione europea che Silvio Berlusconi aveva immaginato, e che oggi Pier Silvio sta cercando di concretizzare».
Guardando in Italia ci sono Mondadori e Mediolanum: «Stiamo valutando alcuni dossier, ma va ricordato che Mondadori ha già completato una profonda trasformazione. È ormai una casa editrice fortemente focalizzata sui libri, con una presenza crescente anche nel digitale. Questo le ha permesso di ottenere risultati di rilievo anche nel 2024, confermando l’obiettivo del miliardo di ricavi entro il 2026. Il 2024 è stato un anno molto importante per Mediolanum. La Corte di giustizia dell’Unione Europea ha annullato la decisione con cui nel 2016 la BCE ci aveva negato l’autorizzazione a detenere il 30% della banca. Dopo la scadenza dell’attuale CdA, Fininvest tornerà a designare propri consiglieri. In questi anni, nonostante la nostra esclusione dalla governance, Mediolanum ha continuato a registrare ottime performance, grazie all’impegno e alla visione prima di Ennio e poi di Massimo Doris, ai quali va la nostra gratitudine».
Infine, un commento sugli immobili ereditati da Silvio Berlusconi: «Sono beni di grandissimo valore, anche affettivo. Stiamo lavorando per una cessione che ci permetta di mettere anche un po’ di ordine, ma senza fretta».