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·6. Mai 2025
Banche europee e criptovalute: un'opportunità che richiede un cambiamento

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L’adozione delle criptovalute sta crescendo rapidamente in Europa, spinta dalla domanda sempre più forte da parte degli investitori. Tuttavia, mentre il fenomeno delle criptovalute si espande, molte banche europee sembrano essere impreparate ad affrontare le sfide derivanti da questo cambiamento. Il crescente interesse per gli asset digitali sta mettendo sotto pressione il sistema bancario tradizionale, che rischia di rimanere indietro se non riesce ad adattarsi in tempo. In questo contesto, l’adozione di una regolamentazione chiara, come il regolamento MiCAR, potrebbe fare la differenza nel ridefinire il futuro del settore bancario europeo che dovrà tenere conto, come spiegato in un recente studio di Bitpanda Technology Solutions, che l’Europa rappresenta un mercato enorme per le criptovalute, con 25.000 miliardi di euro in asset liquidi e 411 milioni di investitori tra retail e istituzionali.
Il crescente interesse per gli asset digitali è anche legato all’aumento della consapevolezza sulle potenzialità di questi strumenti finanziari.
In particolare, l’investimento in criptovalute è diventata una delle scelte preferite da molti investitori che cercano di diversificare i propri portafogli, con il 43% degli investitori retail che considera interessanti questi asset per crescita a lungo termine o diversificazione.
Gli investitori non sono più motivati solo dalla speculazione, ma anche da una strategia di investimento più ponderata. Le criptovalute stanno diventando sempre più una classe di asset distinta, tanto che il 33% degli investitori retail le riconosce come tale.
Nonostante l’aumento della domanda, le banche tradizionali non riescono a offrire soluzioni valide per quanto riguarda l’investimento in criptovalute. Attualmente, meno del 50% delle banche offre servizi legati agli asset digitali, mentre molti investitori si rivolgono a piattaforme fintech e operatori crypto-native. Circa il 30% degli investitori retailpreferisce accedere alle criptovalute tramite banche regolamentate.
L’incapacità delle banche di rispondere a questa domanda crescente potrebbe minare la loro posizione di rilievo nel sistema finanziario europeo.
Nonostante il crescente interesse, il 47% degli investitori retail segnala una conoscenza limitata delle criptovalutecome un ostacolo all’investimento, mentre il 42% le considera troppo rischiose. Tuttavia, il panorama sta cambiando: il 43% degli investitori le vede come un’opportunità di investimento, non solo un asset speculativo, e il 29% è aperto a esplorare altre criptovalute oltre a Bitcoin.
Le criptovalute stanno crescendo più rapidamente in alcuni Paesi rispetto ad altri. Il Regno Unito, la Germania e la Francia sono leader nel volume di investimenti, mentre i paesi dell’Europa centrale e orientale, come la Polonia, mostrano una crescita del 5,8% CAGR (Compound Annual Growth Rate vale a dire Tasso di Crescita Annuo Composto) prevista fino al 2027. Inoltre, gli investitori ad alto patrimonio sono più propensi ad investire, con il 50% di loro che ha già investito o prevede di farlo in criptovalute, mentre solo il 30% degli investitori retail con disponibilità più limitatesi avvicina al mercato cripto.
Un altro fattore che sta influenzando l’adozione delle criptovalute è la necessità di una regolamentazione chiara. Attualmente, il 19% degli investitori retail considera l’assenza di un quadro normativo chiaro come un ostacolo. Con l’introduzione del regolamento MiCAR (Markets in Crypto-Assets Regulation), che stabilisce regole per la protezione degli investitori e la trasparenza nel mercato cripto, le banche potrebbero trovare una strada per integrare gli asset digitali in modo sicuro.