PianetaBari
·7. März 2025
Ag. Maita a <i>PianetaBari</i>: “Bari una seconda pelle, vuole restare a lungo. La fascia? C’è stata qualche incomprensione, ma ora è un capitolo chiuso”

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·7. März 2025
Mattia Maita sta vivendo una delle sue migliori stagioni con la maglia del Bari: il centrocampista è infatti uno dei punti fermi della mediana, con prestazioni sempre di livello. Nelle ultime partite, complice l’indisponibilità di Vicari, il numero quattro ha indossato spesso anche la fascia di capitano. Del suo momento abbiamo parlato con l’agente del calciatore, Maurizio De Rosa.
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Forse questa è la migliore stagione di Maita al Bari. Come giudica il suo rendimento complessivo? «Sia questa che la stagione in cui ha sfiorato la Serie A sono state davvero importanti. Quest’anno le cose stanno andando bene e lui è uno dei principali artefici del periodo positivo del Bari. L’anno scorso è stato difficile, ha avuto problemi fisici, ma insieme a Sibilli, Di Cesare e pochi altri è stato comunque tra i migliori. Non voglio sembrare presuntuoso, ma credo che sia un giocatore da Serie A. È in una piazza da A e stare a Bari significa essere sempre a un passo dal massimo campionato. L’obiettivo è arrivarci con questa maglia».
Secondo lei cosa è mancato per il grande salto, almeno fino ad ora? «Se avesse vinto i playoff di Serie C con il Bari, nella finale contro la Reggiana, sarebbe arrivato in B qualche anno prima e avrebbe avuto più tempo per imporsi. Poi c’è stata anche la sfortuna della partita persa con il Cagliari. Ma ripeto, se avesse giocato in altre piazze della cadetteria, probabilmente oggi sarebbe già in A. Quando sei in una realtà come Bari, è più difficile attirare l’interesse di club della massima serie».
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C’è stata qualche squadra di A che si è fatta avanti in maniera concreta? E poi lui la scorsa estate era oggetto del desiderio di vari club, a gennaio si è fatto avanti qualcuno? «Ti posso dire che qualche interessamento in A c’è stato, ma non si è mai arrivati a parlare di una trattativa vera. Per quanto riguarda la Serie B, anche quest’anno diverse società hanno mostrato interesse, ma lui non lascerebbe Bari per un’altra piazza in cadetteria».
Quest’anno ha indossato più volte la fascia di capitano. Cosa ha significato per lui? «Lui sente questa maglia addosso, è una seconda pelle. Il suo obiettivo è arrivare in Serie A con il Bari. Sta bene qui, la gente gli vuole bene e anche la società lo apprezza. Il suo legame con il Bari continuerà ancora a lungo».
Forse, per anzianità, avrebbe dovuto indossare la fascia già in estate. Poi non è andata così… «In estate c’è stata qualche incomprensione, ma non è giusto parlarne ora perché è un capitolo ormai chiuso. E poi anche Vicari è un giocatore di grande personalità e ha dato sempre il suo contributo».
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Qualche mese fa ha detto: “Qualcuno lo ha preso di mira e così anche una sola prestazione sottotono viene amplificata”. Pensa che oggi la gente si sia ricreduta? «Devo dire che il 99% dei tifosi è sempre stato dalla sua parte. Qualcuno lo ha criticato, forse oltremodo, ma fa parte del calcio. Quando le cose non andavano bene, prendersela con Maita per me aveva poco senso perché ha sempre dato tutto. Anche lo scorso anno nelle ultime dieci partite è stato uno dei pilastri della squadra, mettendoci tutto per la causa».
Qual è la situazione legata a un possibile rinnovo? Il contratto scade tra un anno, ma c’è un’opzione per prolungare. «C’è un’opzione in caso di promozione in Serie A, ma a prescindere da questo c’è la volontà di andare avanti insieme ancora a lungo. È fondamentale anche la fiducia che ha sentito intorno a sé. Longo è un allenatore perfetto per lui: è propositivo, gioca in avanti, attacca sempre. Mattia si sposa benissimo con il modulo e le idee del tecnico. Fin dall’inizio, nonostante venisse da una stagione complicata, ha sentito la fiducia di Di Cesare e Magalini, che appena arrivato ha detto chiaramente che Maita non si sarebbe mosso. Lui ha ricambiato con prestazioni sempre all’altezza».
Maita è anche un leader importante nello spogliatoio… «I risultati sono la miglior medicina. Il Bari, tra l’altro, ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato. Le vittorie aiutano a lavorare con più serenità: la positività genera altra positività. È un processo che sta coinvolgendo sia Mattia che tutta la squadra. Il gruppo si sta cementando, ma va detto che anche l’anno scorso, nonostante il clima negativo, senza questo nucleo non ci sarebbe stata la salvezza. Quest’anno, però, c’è un’energia diversa».