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Davide Zanelli·10 maggio 2020
📸 Vi ricordate Adiyiah? I peggiori palloni d'oro del Mondiale U20

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Davide Zanelli·10 maggio 2020
Chiunque mastichi un po’ di calcio giovanile sa bene che il Mondiale Under 20 rappresenta una delle rassegne più importanti per osservatori e direttori sportivi del pianeta.
Eppure, non sempre i giocatori più promettenti riescono a mantenere le aspettative. Questa è una lista di meteore che, dopo aver ricevuto il premio di MVP dell’U20, sono finite nel dimenticatoio conducendo carriere di medio-basso livello.
Nato in Romania, sembrava in rampa di lancio con la maglia del Corvinul Hunedoara, dove faceva coppia con Mircea Lucescu. La sua carriera da semi sconosciuto non rispettò decisamente le aspettative.
Sembrava lanciato verso un grande futuro, tanto che nel Vasco da Gama veniva schierato in attacco insieme a Romario e Roberto Dinamite. Dei tre giocatori è stato sicuramente il più sfortunato: qualcuno lo ricorderà come meteora in una scialba stagione con la maglia del Bologna.
Una vita da giramondo con una tappa in Italia, alla Sampdoria, nella stagione 1991/92.
A proposito di meteore brasiliane, ecco Bismarck Barreto Faria, che dopo un grande inizio finì per giocare gran parte della sua carriera in Giappone.
La serie “avrebbe potuto fare di più” prosegue con Peixe. Lanciato dallo Sporting, cercò fortuna al Siviglia, salvo dover tornare presto in Portogallo. Sporting, Porto e Benfica… Ma mai ai livelli del 1991.
Attenzione, non si tratta dell’Adriano che conosciamo, ma di un omonimo che finì per girare tutto il Brasile con risultati molto deludenti.
Ricordate il Doutorinho? L’Inter lo portò in Italia prelevandolo dal San Paolo, ma lo cedette al Napoli un anno più tardi. Dopo due stagioni e zero gol in Serie A (faceva l’attaccante) tornò in Brasile, senza mai ottenere risultati all’altezza del Mondiale U20 1995.
Un altro carneade, stavolta uruguaiano. Olivera venne prelevato dal Valencia dopo un grande Mondiale: fece bene in Spagna, ma con il Siviglia, prima di mettersi a girare tutto il Sudamerica alla ricerca di continuità.
In realtà, nel 2003, gli Emirati Arabi Uniti vennero eliminati ai quarti di finale. È una leggenda in patria, ma forse quel premio non se lo meritava.
Chiunque abbia seguito quel mondiale clamorosamente vinto dal Ghana non aveva dubbi: Adiyiah era il nuovo fenomeno del calcio africano. Chiedere conferma a Galliani, che si mosse subito per portarlo al Milan. In rossonero non giocò mai: ora milita nel campionato thailandese.
Quando venne lanciato dal San Paolo prometteva molto bene. Ci sono più squadre che gol nella sua carriera: ora veste la maglia della Chapecoense.
Maliano classe 1995, sembrava molto lanciato ai tempi del Lille (che coincidono col Mondiale 2015), ma la sua carriera ha subito qualche brusca frenata. Ora veste la maglia del Metz, ma il suo cartellino è del Monaco.
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